Highland Park Distillery

Highland Park Distillery

di Fabrizio Salce

Avevo trascorso la serata nel quartiere di Temple Bar nel cuore della movida di Dublino, qualche birra e un gran divertimento nel vedere i gruppi di giovani ragazze festeggiare i vari addii al nubilato. Non avevo fatto particolarmente tardi, l’indomani sarei partito per viaggiare verso nord. Ricordo però bene l’atmosfera festaiola dei pub e dei club, i tanti giovani, gli artisti di strada, la musica e la voglia di divertirsi. Molti i gruppi arrivati dalla Scozia per bere buona birra e lasciarsi andare alla trasgressione.

L’indomani mi imbarcai di buon ora sulla Lubov Orlova, la nave da crociera rompighiaccio di produzione jugoslava, della metà degli anni 70, (divenuta poi nel 2013 famosa come nave relitto galleggiante) e salpammo dal fiume Liffey: il fiume che attraversa la città e sfocia nel Mare d’Irlanda. Direzione Isole Orcadi.

Dublino me l’ero goduta abbastanza, sia dal punto di vista culturale con le varie chiese, la Cattedrale di San Patrizio, il Trinity College, le porte in stile georgiano e anche dal lato ludico in compagnia della buona birra Guinness, vagabondando senza una meta precisa se non quella di starmene da tranquillo e sereno Gaelico.

Il mare era calmo e la navigazione procedette placida, qualche chiacchiera con gli altri passeggeri, il pranzo, due passi sui ponti della nave e un buon libro fino all’ora della doccia e il cambiarsi per la cena. La Lubov non era grande e ancor meno sfarzosa, ma era confortevole e non mancava nulla. L’equipaggio di nazionalità russa e russe anche le ragazze di sala: alcune molto belle.

Sia il pranzo che la cena furono piacevoli e sfiziose, lo chef, un australiano di cui francamente non ricordo il nome, sapeva il fatto suo molto meglio di tanti altri cuochi blasonati che avrei poi conosciuto negli anni a venire. Mi coricai poco dopo la cena, avevo l’intenzione di svegliarmi presto per godermi l’alba durante la navigazione.

Alle prime luci del giorno vidi le coste scozzesi all’altezza del Mull of Kintyre e non potei non pensare alla celebre canzone/ballata scritta nel 1977 di Paul Mc Cartney. Un ode alla bellezza del Kintyre – il mio desiderio è sempre quello di essere qui – recita in un passaggio nel testo del brano l’ex Beatles. Fu un pezzo che ebbe un grande successo anche di vendite in Gran Bretagna. Ci pensai molto perché il 77 fu un anno particolare della mia giovinezza e la Gran Bretagna ne fece parte. Ricordi indelebili nel cuore.

Approdammo alle Orcadi. Sto parlando di un arcipelago di decine di isole di cui soltanto 20 sono abitate. Appartiene alla Scozia dunque alla Gran Bretagna. Molti gli insediamenti antichi ancora ben visibili che oggi risultano essere siti archeologi di notevole importanza: testimonianze di neolitico Patrimonio dell’Umanità.

La capitale e centro amministrativo è Kirkwall una cittadina abitata da circa 7.000 mila persone. Di rilievo la Cattedrale di San Magnus. Anche i Vichinghi vi lasciarono le loro impronte avendo invaso l’arcipelago alla fine dell’anno 800. Storia, popoli, archeologia, prati verdi, pecore, e l’Italian Chapel una chiesetta costruita dai prigionieri italiani in tempo di guerra con pezzi di recupero presi dalle navi arenate nel golfo di una delle isole. E’ un piccolo gioiello che vi consiglio di andare a visitare se fate un viaggio da quelle parti.

Era tutto decisamente interessante, ma io stavo cercando un’altra sensazione. Quel mio soggiorno alle Orcadi, si quella volta, doveva darmi un’emozione diversa. Raggiunsi un luogo straordinario: si chiama Highland Park Distillery ed è una distilleria fondata nel 1798. Il loro whisky è tra i migliori al mondo.

E’ prodotto ancora oggi con la stessa convinzione e la stessa integrità, gli stessi standard dal 1798. La filosofia ad Highland Park è quella di custodire, di gestire la tradizione piuttosto che ricercare la novità. Questo non significa che la distilleria si ferma o abbia i piedi di pietra, ma l’innovazione viene utilizzata solo quando vi è un vero e proprio vantaggio per il whisky e non solamente per il reddito d’impresa. 
Tra i grandi riconoscimenti quello di: “The Best Spirit in the World” in più annate. Una tradizione ininterrotta nella produzione del whisky che dura da 200 anni. Highland Park è probabilmente il più rispettato “malto unico” al mondo. E il rispetto si conquista con lavoro e serietà.

Da quando è stato chiamato The Spirit Best in the World la distilleria ha ricevuto riconoscimenti per il migliore Single Malt del mondo per Highland Park 21 anni e il Ultimate Spirit nel 2013 per Highland Park 25 anni. E’ stata la prima volta che un punteggio pieno di 100 punti sia stato attribuito in The Ultimate Spirits Challenge. E’ un distillato ricco e succulento con una meravigliosa complessità. Questo eccezionale single malt ispira i più fervidi appassionati in tutto il mondo. Un whisky con equilibrio, carattere, capace di incarnare tutto ciò che deve possedere un grandissimo whisky single malt scotch.

Non mi dilungo con i premi, i riconoscimenti, i Whisky World Awards, vi racconto invece che venimmo ricevuti da una responsabile all’accoglienza della distilleria (devo sottolineare che non ero solo, con me altre 3 persone legate al mondo dell’informazione del nostro paese) che ci fece visitare la distilleria spiegandoci tutti i processi di lavorazione, raccontandoci delle materie prime utilizzate e parlandoci del mercato e della vita in generale della Highland Park Distillery.

L’orzo utilizzato per il malto di produzione rigorosamente scozzese, l’acqua di sorgente con una buona dose di sali minerali ma soprattutto una torba ricca di aromi che nell’affumicatura del malto conferisce al whisky quel sapore tanto apprezzato dagli intenditori di single malt in tutto il mondo.

Dopo la visita il pezzo forte che speravo di vivere in quel viaggio: la degustazione di whisky di vari invecchiamenti. Iniziammo dai 12 anni e finimmo con una chicca da urlo di 60 anni. Fu allora che capii senza alcun dubbio che non avevo mai bevuto whisky. MI spiego, tutto quello che avevo bevuto era si buono ma mai e poi mai eccezionale. Quella volta bevvi l’eccezionale!

Fu un pomeriggio bellissimo che ricordo ancora con tanto piacere anche se sono trascorsi svariati anni e alle Orcadi non ci sono più tornato. Alcuni amici che conoscono questa mia debolezza alcolica ogni tanto mi rendono felice con una bottiglia di quel pregiato e costoso whisky: in genere un profumato, aromatico e scintillante 12 anni che io gradisco veramente tanto.

Tornammo a bordo della Lubov Orlova, mi cambiai e mi preparai per raggiungere il salone centrale per la cena. Gli altri passeggeri avevano, come da copione, visitato la Cattedrale, i siti archeologici, avevano visto le pecore e le botteghe della capitale, la Cappella Italiana e il verde dei prati. Io avevo capito 200 anni di whisky.

Cenai. Non rammento con preciso i piatti che ci vennero serviti ma ricordo che fu una cena a base di pesce e che bevemmo un fresco e tipico vino bianco austriaco, un Grüner Veltliner, lo ricordo perché me lo servirono qualche settimana prima proprio in Austria a Kufstein.

L’ottima cena fu il coronamento una giornata speciale che ricordo con grande piacere.

https://www.highlandparkwhisky.com/en

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.