Piatti “A Regola d’Arte” di Pietro Leeman

L’Arcimboldo ripropone un’opera che ha letteralmete conquistato il mondo vegetariano di Pietro Leeman.

L’Uovo apparente di Pietro Leeman rientra di diritto fra i piatti stellati che hanno rivoluzionato l’alta cucina vegetariana a livello internazionale.

La sua è stata la prima stella Michelin conferita in Europa a un ristorante vegetariano, e da allora sempre confermata.

Creare un uovo che non fosse tale”, spiega Leemann.

Gli ingredienti cambiano con la stagione. Può essere formaggio di capra, una gelatina trasparente alle verdure, sedano rapa e tartufo, secondo la stagione.

Durante la sua brillante carriera Leeman prende un anno sabbatico, frequenta corsi di psicologia e filosofia all’Università di Ginevra, dove ha inizio la sua trasformazione. Dopo nuove esperienze di lavoro a Montreux, Ginevra e Wetzikon, si rende conto che la cucina occidentale è molto lontana dai modelli di benessere da lui auspicati.

Per aprire i suoi orizzonti, decide di partire per l’Asia, vivendo tra Cina e Giappone per più di due anni.

Si immerge a pieno nella cultura e filosofia di quei luoghi, insegnando nella prestigiosa scuola di Tsuji di Osaka, cucinando e sperimentando molto.

In Oriente inizia anche le pratiche meditative e approfondisce la sua conoscenza di pensieri e religioni di quei luoghi.

Approfondisce la dietetica cinese e l’ayurveda, le grandi scienze mediche di quei luoghi, che diventeranno le basi dietetiche della sua cucina.

 In Oriente, riconsidera il suo rapporto con la natura e con tutti gli esseri e decide di diventare vegetariano.

Leeman classe 1961, Le sue prime esperienze sono state al ristorante Bianchi di Lugano (1 stella Michelin), di cucina classica italiana e in seguito al Corviglia di Saint Moritz, di cucina classica francese.

All’età di 20 anni entra a far parte della brigata dell’Hotel de Ville di Fredy Girardet a Crissier, considerato allora uno dei maggiori ristoranti di nouvelle cuisine. In seguito approda in Italia da Gualtiero Marchesi, il fautore della nuova cucina creativa italiana. A 23 anni inizia a pensare alla possibilità di diventare vegetariano.

Joia Milano

Tornato in Europa, nel 1989 assieme ad un gruppo di amici apre Joia, primo ristorante vegetariano in Europa ad aver ottenuto nel 1996 una stella Michelin[2]. Nel 2008 abbraccia la cultura dei Veda, la scienza dell’India Antica, e diventa discepolo di Matsyavatara das, al secolo Marco Ferrini, fondatore del Centro Studi Bhaktivedanta. Il suo intento negli anni è stato quello di influenzare lo stile alimentare italiano ed europeo per cercare di portare le persone ad una maggiore riflessione sugli aspetti salutari, etici e morali legati alla scelta del cibo. La sua cucina è composta da elementi di forma e di gusto che rappresentano la natura, intesa come punto di riferimento e di partenza per ogni ricerca di salute e piacere.

Pietro Leemann, chef e ricercatore spirituale, 63enne parla in particolare della sua scelta di lasciare il ristorante “Joia” di Milano per tornare in Ticino e trasferirsi nelle Centovalli. Il motivo? La volontà di dedicarsi maggiormente alla dimensione spirituale.

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