I Colli del Sannio

I Colli del Sannio

di Angela Merolla

La vegetazione si è riappropriata delle morbide colline che scivolano a valle sotto lo sguardo maestoso del Taburno. Il paesaggio mostra fazzoletti di viti ancora allevate a raggiera tra le giovani vigne a guyot.

Torrecuso è stato risparmiato al cemento e all’urbanizzazione, un’immensa distesa incontaminata custodita dai vigneron.

Torrecuso, borgo medievale che cinge il castello longobardo, sorge nel parco regionale del Taburno, alle pendici del Monte Pentime; qui le aziende vitivinicole con i loro vini, rinnovano di annata in annata il patrimonio storico e culturale beneventano.

La famiglia Zotti è dai primi del ‘900 che si dedica alla viticoltura, esperienza e passione si trasmettono di padre in figlio, lasciando in eredità l’arte di fare buon vino.

Nata su otto ettari di terra per lo più argillosa, l’azienda vitivinicola “I Colli del Sannio”, oggi seguita e curata in vigna come in cantina dalla quarta generazione Zotti.

I loro vigneti di Falanghina, Coda di Volpe, Trebbiano Toscano e in assoluto di Aglianico sono divisi in vari appezzamenti. Circa 50.000 bottiglie annue prodotte da “I Colli del Sannio”, diverse le tipologie di vini da uve a bacca bianca o nera, in purezza o blend, freschi e beverini, ma anche d’importante struttura che ben rappresentano il territorio beneventano.

Un vino, che ha riscosso notevoli consensi è il Tremisse Docg.

Nasce da uve Aglianico, ai 2/3 della fermentazione inocula i batteri lattici per avviare anche la fermentazione malolattica.

Ultimate entrambe, tre travasi anticipano i 24 mesi in barrique di rovere e il ritorno in acciaio per 18 mesi.

Senza chiarifiche ne filtrazioni riposa in bottiglia per 6 mesi, prima di essere degustato e dare il proprio contributo al racconto del territorio e degli uomini che lo animano.

Dalle vinacce delle uve Aglianico, distillano in alambicco discontinuo, due tipologie di grappa, di cui una affinata in barrique.

I Colli del Sannio, piccola realtà a conduzione familiare, di padre in figlio tramanda il legame profondo con la terra e l’impegno nel trasformare le proprie uve autoctone in vino sincero, messaggero della natura e del territorio.

www.icollidelsannio.it

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