I vini Nardone Nardone di Angela Merolla
Varcando la soglia dell’Irpinia, si apre un paesaggio affascinante: monti boscosi che a tratti cedono il passo a colline dalle colture generose, fiumi che s’insinuano a valle di piccoli borghi, orgogliosi custodi di tradizioni agricole e gastronomiche.
Qui si può approfondire la conoscenza di grandi vini, dall’Aglianico, storico vitigno a bacca nera che trova la sua massima espressione nella produzione del Taurasi, dal Greco di Tufo al nobile Fiano, fino ai vitigni minori, che di minore hanno solo le produzioni.

La coltura della vite in Irpinia da sempre è la più diffusa, come antichissima è l’arte del far vino; ogni calice è uno scrigno di cultura, artigianato, usi e risorse del paesaggio, ogni sorso narra la storia di una famiglia e della sua cantina.
A Dentecane, frazione di Pietradefusi in provincia di Avellino, le Cantine Nardone Nardone, si sviluppano su due livelli; locali di produzione, imbottigliamento e affinamento, mentre nella parte superiore, proprio a livello della strada, si apre il punto vendita con annessa sala degustazione dei loro vini, unitamente ai prodotti di alta qualità e tipicamente irpini.

Nel contesto locale, spesso dormiente, sin dall’ingresso si percepisce la briosità di un progetto ben preciso, che non rinnega una storia antica.
La sala moderna, si completa con elementi d’arredo che arrivano dal passato, torchio, botti dismesse e recuperate, con accostamenti di gusto e colori cangianti; un ambiente versatile che garantisce qualità a chi ha voglia d’approfondire l’Irpinia tra un tagliere e un calice di vino delle Cantine Nardone Nardone.

Dieci ettari di terra vitata e di proprietà aziendale, danno una produzione circa 40.000 bottiglie l’anno, suddivise in sei etichette: tre per i vini bianchi e tre per i rossi.
Falanghia Igp, Fiano di Avellino Docg, Greco di Tufo Docg, Irpinia Aglianico Doc, Taurasi Docg e “Monica” Campania Rosso Igt da blend uve Merlot 85% e uve Aglianico 15%.
I vini Nardone Nardone esprimono territorialità, esperienza, saggezza contadina e moderne tecniche di produzione. Comunicano le peculiarità del vitigno d’appartenenza e la precisa filosofia di Domenico Nardone, che percorrendo la vita aziendale, rappresenta la terza generazione, ed è lui che dal 2000 si occupa in toto della produzione, dalla vigna alla cantina, finanche la commercializzazione in Campania e all’Estero.

Mi soffermerei sulla degustazione dell’Irpinia Aglianico Doc annata 2016 dalla gradazione alcolica di 14°. A Torre le Nocelle, le viti di 13 anni, allevate a cordone speronato, ne producono le uve solitamente raccolte entro la seconda decade di ottobre. Fermentazione in acciaio e poi passaggio in tonneaux per circa dieci mesi e affinamento in bottiglia per ulteriori sei mesi.
Un vino ricco nei sentori, frutti rossi si palesano al naso con una delicata speziatura, piacevolmente equilibrato, morbido ed avvolgente, lungo e rispettoso di quanto promette al naso. Un vino dal tannino ben integrato con l’intero bagaglio strutturale e lode al vitigno, ne firma la beva.
Indirizzo: Via dell’Industria, 83030 Pietradefusi AV

Nardone Nardone wines by Angela Merolla
Crossing the threshold of Irpinia, a fascinating landscape opens up: wooded mountains that at times give way to hills with generous crops, rivers that wind downstream from small villages, proud guardians of agricultural and gastronomic traditions.
Here you can deepen your knowledge of great wines, from Aglianico, a historic black grape variety that finds its maximum expression in the production of Taurasi, from Greco di Tufo to the noble Fiano, up to the minor grape varieties, which are only minor in their production.

The cultivation of vines in Irpinia has always been the most widespread, as is the art of making wine; each glass is a treasure chest of culture, craftsmanship, uses and resources of the landscape, each sip tells the story of a family and its cellar.
In Dentecane, a hamlet of Pietradefusi in the province of Avellino, the Cantine Nardone Nardone, develop on two levels; production, bottling and refining premises, while in the upper part, right at street level, there is the sales point with an adjoining tasting room for their wines, together with high-quality and typically Irpinia products.
In the local context, often dormant, right from the entrance you can perceive the vivacity of a very specific project, which does not deny an ancient history.
The modern room is completed with furnishing elements that come from the past, press, disused and recovered barrels, with combinations of taste and iridescent colors; a versatile environment that guarantees quality to those who want to learn more about Irpinia between a cutting board and a glass of wine from Cantine Nardone Nardone.

Ten hectares of land planted with vines and owned by the company, produce about 40,000 bottles a year, divided into six labels: three for white wines and three for reds.
Falanghia Igp, Fiano di Avellino Docg, Greco di Tufo Docg, Irpinia Aglianico Doc, Taurasi Docg and “Monica” Campania Rosso Igt from a blend of 85% Merlot grapes and 15% Aglianico grapes.
Nardone Nardone wines express territoriality, experience, peasant wisdom and modern production techniques. They communicate the peculiarities of the grape variety they belong to and the precise philosophy of Domenico Nardone, who, through the life of the company, represents the third generation, and it is he who has been in charge of the entire production since 2000, from the vineyard to the cellar, even marketing in Campania and abroad.

I would like to focus on the tasting of the 2016 Irpinia Aglianico Doc with an alcohol content of 14°. In Torre le Nocelle, the 13-year-old vines, trained with spurred cordon, produce the grapes usually harvested within the second ten days of October. Fermentation in steel and then passage in tonneaux for about ten months and refinement in bottle for a further six months.
A wine rich in aromas, red fruits reveal themselves to the nose with a delicate spiciness, pleasantly balanced, soft and enveloping, long and respectful of what it promises to the nose. A wine with tannins well integrated with the entire structural baggage and praise to the vine, signs the drink.