Fabio Parisi – Veneto

L’Arcimboldo magazine online, prende il nome dal pittore del ‘500 Giuseppe Arcimboldo poiché l’artista realizzò le famose “Teste Composte”, dipinti che rivelavano una figura umana mettendo insieme tra loro prodotti ortofrutticoli, pesci e prodotti di cucina.

” L’Arcimboldo d’Oro ”  ovvero la statuina dorata dalla forma moderna e stilizzata, creata dal 3D Artist Francesco Conte esperto in lighting e look dev www.frankwy.com , nasce per premiare gli Artisti del Gusto, in Italia e all’estero, cioè coloro i quali che con la loro professione e suddivisi per categorie peculiari, rispondono ai seguenti requisiti nell’ambito enogastronomico:
“Artisti del Gusto, custodi e ambasciatori di arti antiche, capaci di saper narrare la storia, di comunicare la cultura del proprio territorio, guardando al futuro e restando al passo con i tempi e le tendenze, con unicità e capacità emozionale”.

L’Arcimboldo d’Oro, inoltre equivale al simbolo del Pennello d’Oro, utilizzato dagli artisti per creare le loro opere.

Dopo una serie di valutazioni da parte di professionisti della comunicazione e dell’ambito gastronomico, meritevoli Artisti del gusto sono entrati a far parte della guida de L’Arcimboldo con l’assegnazione da uno a tre pennelli.

Fabio Parisi è entrato nella Guida 2024 de L’Arcimboldo con l’assegnazione di 2 Pennelli d’Oro categoria Artista tradizionale.

Fabio ci racconta di sé – “Sono nato è cresciuto nei vicoli del centro storico di Napoli, un po’ come uno scugnizzo. I miei primi passi nel mondo pizza risalgono a quando avevo 13 anni, poiché con la mia paghetta, riuscivo ad aiutare mia madre con le spese di casa; la mattina andavo a scuola e la sera in pizzeria ad imparare il mestiere di pizzaiolo.

Ho iniziato in una nota pizzeria del rione Sanità “Concettina ai Tre Santi”; il mio compito era di consegnare con il motorino le pizze a domicilio, poi a tarda sera mi permettevano di stendere il mio panetto e cuocere una pizza, spesso, storta, imperfetta o bruciata, ma volevo raggiungere l’obiettivo di imparare il mestiere del pizzaiolo.

Avevo 15 anni quando mi trasferii presso l’“Antica Pizzeria Di Matteo” in Via dei Tribunali, dove ebbi l’onore di conoscere ed ammirare la bravura del maestro Ernesto Cacialli e incominciai ad apprendere l’arte del pizzaiolo e della friggitoria tradizionale napoletana.

Dopo il diploma alberghiero, scelsi di continuare a fare il pizzaiolo presso la Pizzeria Miracoli nell’omonima via di Napoli, imparai grazie al maestro Francesco Esposito come gestire la cottura al forno delle pizze.

All’età di 21 anni iniziai a stare al banco di stesura presso la pizzeria del maestro Salvatore Vesi. A seguire altre esperienze lavorative mi hanno dato modo di approfondire le conoscenze professionali e far mio questo mestiere: la storica Pizzeria “7 soldi” ai quartieri spagnoli e il Gruppo Fratelli la Bufala, dove ho coperto la figura di responsabile di pizzaiolo nella sede di Formia.

Ritornato a Napoli ho lavorato da Rossopomodoro sul lungomare di Napoli arrivando poi a Firenze nella Pizzeria Starita fino a far tappa all’Antica Pizzeria Da Michele di Firenze, poi a Bologna ed a Trieste fino a Verona dove con orgoglio ricopro attualmente il ruolo di responsabile del reparto pizzeria.

Ho iniziato da ragazzino, con tantissimi sacrifici, impegno e dedizione sono andato avanti ed ho perseguito i miei obiettivi, mi ritengo fortunato e fiero, ma ho ancora tanta strada da percorrere nel magnifico mondo pizza.”

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