L’Arcimboldo magazine online, prende il nome dal pittore del ‘500 Giuseppe Arcimboldo poiché l’artista realizzò le famose “Teste Composte”, dipinti che rivelavano una figura umana mettendo insieme tra loro prodotti ortofrutticoli, pesci e prodotti di cucina.
” L’Arcimboldo d’Oro ” ovvero la statuina dorata dalla forma moderna e stilizzata, creata dal 3D Artist Francesco Conte esperto in lighting e look dev www.frankwy.com , nasce per premiare gli Artisti del Gusto, in Italia e all’estero, cioè coloro i quali che con la loro professione e suddivisi per categorie peculiari, rispondono ai seguenti requisiti nell’ambito enogastronomico:“Artisti del Gusto, custodi e ambasciatori di arti antiche, capaci di saper narrare la storia, di comunicare la cultura del proprio territorio, guardando al futuro e restando al passo con i tempi e le tendenze, con unicità e capacità emozionale”.
L’Arcimboldo d’Oro, inoltre equivale al simbolo del Pennello d’Oro, utilizzato dagli artisti per creare le proprie opere.
Dopo una serie di valutazioni da parte di professionisti della comunicazione e dell’ambito gastronomico, meritevoli Artisti del gusto sono entrati a far parte della guida de L’Arcimboldo con l’assegnazione da uno a tre pennelli d’Oro.
Lo chef Michele Falciano fa parte della Guida 2024 de L’Arcimboldo con l’assegnazione di 3 Pennelli d’Oro nella categoria ” Artista moderno “.
Lo chef Michele Falciano ci racconta di sé: – “Ho iniziato a fare il cuoco a 14 anni nella pizzeria sotto casa a Sarno, il mio paese natio, in provincia di Salerno.
Mi sono appassionato alla cucina fin da piccolo, infatti mi piaceva aiutare mia mamma a fare gnocchi, lasagne, polpette e pelavo le melanzane destinate ai “boccacci “sott’olio.
Ho imparato a mangiare di tutto, a riconoscere i sapori più sinceri e ad avere rispetto per le materie prime; questi insegnamenti di mia madre li ho portati nella mia cucina e mi accompagnano tutt’oggi.
Dopo il diploma alberghiero la prima esperienza è stata al ristorante Rossellinis 2 Stelle Michelin di Ravello, con lo chef Pino Lavarra.
Poi ho trascorso dodici anni in giro per il mondo, lavorando nelle cucine del Four Season a Praga 1 Stella Michelin, poi a Londra al Dorchester Collection 3 Stelle Michelin con lo chef francese Alain Ducasse, continuando al Ristorante Rivea al Bulgari Hotel, dove ero sous-chef ancora al fianco di Alain Ducasse.
Trasferito a Cordoba in Argentina mi sono occupato dell’apertura di un ristorante italiano, sono poi partito per Parigi sono rimasto tre anni al ristorante Le Patio, sino ad arrivare in Australia.
Nel 2019 sono rientrato in Italia con un notevole bagaglio di esperienze professionali e tornato a casa, ho abbracciato un progetto che avevo riposto in un cassetto, quello cioè di partire dalla migliore materia prima da portare in cucina, quella che offre la natura, per cui mi sono dedicato a coltivare verdura, ortaggi e a trasformarli.
Nasce così il marchio LA CUCINA di Michele Falciano, dove produciamo pomodoro San Marzano DOP, olio extravergine d’oliva e tanti altri prodotti.
Ho creato inoltre un laboratorio di cucina dove facciamo lievitati, pasticceria e rosticceria.
Poi in estate ritorno ai fornelli in qualità di chef del ristorante Casa Mele di Positano e propongo la mia filosofia di cucina, i piatti che raccontano delle mie origini come dei miei viaggi, tra profumi e sapori che si lasciano ricordare.
In futuro spero di realizzare un altro mio sogno, quello di un ristorante a km 0, dove portare il mio motto: in cucina ci vuole passione e spirito di sacrificio, ma anche tanta perseveranza, il gusto principale è la semplicità”.